Per chi non se ne intende: narrazione, discorso e una traccia di semiotica – che detti così sembra chissachè, invece è semplicissimo

Racconto e Linguaggio.

Racconto in quanto atto linguistico implica due operazioni simultanee: la selezione di alcune entità linguistiche e la loro combinazione in unità linguistiche più complesse.

Il segno è dunque arbitrario e assume funzione nel sistema per la posizione rispetto agli altri segni, il suo valore si definisce in termini oppositivi e distintivi. L’operazione di selezione avviene sempre tra segni alternativi che intrattengono relazioni di similarità e reciproca sostituibilità (appartengono ad una stessa ‘serie mnemonica virtuale’: paradigma). Nella combinazione i segni hanno una generale relazione di contiguità e specifici nessi di concatenazione, disposti in una serie effettiva: sintagma.

La messa a punto del messaggio non è mai completamente libera e incondizionata, l’emittente deve compiere operazioni di selezione e combinazione di parole nell’ambito delle possibilità lessicali e sintattiche che ritiene di aver in comune con il destinatario, altrimenti il messaggio risulta incomprensibile (fallimento della comunicazione).

Carattere conflittuale della comunicazione: il messaggio è sempre sottoposto a tensioni e assestamenti: il processo di interazione e “contaminazione” del linguaggio è a doppio senso, circolare.

Lo Straniamento.

L’arte restituisce agli oggetti una rinnovata dimensione di sensibilità, li sottrae all’automatismo della percezione costruendone un’immagine finalizzata a creare una particolare percezione che impedisca il riconoscimento immediato e inneschi la visione.

Fabula e intreccio.

Intreccio: composizione, pura forma.

Fabula: materiale per la formulazione dell’intreccio, parziale e frammentata descrizione degli avvenimenti, riproduzione sommaria, materiale preesistente che l’intreccio manipola e contamina.

Composizione di diverse funzioni intermedie tra fabula e rispettivo intreccio:

intenzione semantica dell’autore; spinta delle scelte retoriche e stilistiche (genere);

istituzione e connotazione della voce narrante;

alterazione sequenza temporale eventi; messa a punto dei personaggi;

coinvolgimento del lettore; etc.

immaginando il testo come un unico segno verbale (in realtà si tratta di un insieme di strati di segni), si può considerare la fabula come un complesso di significati e l’intreccio come una forma di significante che seleziona e organizza i significati secondo una precisa strategia (semantica e narrativa).

(Sklovskij)

Il notato e il notevole.

Revisione negli anni dell’opposizione qualitativa delle nozioni di fabula e intreccio; teoria del racconto funzionale all’analisi dettagliata delle strutture formali dei testi e la nozione di fabula finisce nella sfera delle operazioni di lettura.

Condizione per cui una costruzione verbale sia considerata un’opera unitaria è la presenza di un tema unificante che si concretizzi nello sviluppo di tutta l’opera; tema: unità di significato costituita da elementi semantici disposti in un particolare rapporto. Una sequenza finita di parole è un’opera solo se ogni suo elemento può essere considerato parte di un tutto articolato, compiuto e intelligibile.

Esiste un tema di tutta l’opera, ma anche ogni parte ha un suo tema; scomposizione: divisione dell’opera in parti, ognuna delle quali costituisce unità tematica a sé stante; motivi: parti non scomponibili. Fabula: tema unificante!

I tratti distintivi de un racconto sono le modalità di presentazione degli eventi della fabula.

Motivi omissibili: liberi; motivi legati: non omissibili, logicamente indispensabili l’uno all’altro; nella fabula hanno importanza solo i motivi legati, nell’intreccio spesso sono i motivi liberi (digressioni) ad avere funzione dominante.

Classificazione motivi per contenuto di azione, capacità di modificare situazione narrativa: alto contenuto di azione, dinamici; motivi che non sono in grado di generare modificazione, statici.

I motivi liberi generalmente sono statici, ma non tutti i motivi statici sono liberi.

Forma tipica dei motivi statici è la descrizione, che a volte ha importanza caratterizzante nella messa a punto dell’intreccio.

Il racconto come segno.

le relazioni che caratterizzano i livelli testuali sono di due tipi: (possibilità di numerosi livelli)

distribuzionali, coinvolgono unità sullo stesso livello;

integrative, riguardano unità appartenenti a livelli diversi

BARTHES

tre livelli di descrizione del testo narrativo:

livello delle funzioni,

livello delle azioni e dei personaggi,

livello della narrazione

interrelati progressivamente: funzione (primo livello) ha senso solo se ha parte nell’azione di un personaggio (secondo livello), che a sua volta ha senso ultimo perché oggetto di un discorso narrativo (terzo livello).

Analisi di primo livello richiede segmentazione del racconto e determinazione delle singole unità significative; unità è ogni segmento del racconto che presenta correlazione con altri segmenti precedenti o successivi; tale correlazione produce funzionalità, cioè la base del significato, permette ai singoli segmenti di formare il racconto. Unità minime individuabili: funzioni.

Da diverse correlazioni, diversi tipi di funzioni:

distribuzionali, unità dello stesso livello (funzioni); descrivono azione ed eventi, funzionalità del fare; rinviano ad azione o evento, implicano funzioni complementari e successive, relata metonimici.

indizi, funzioni integrative, unità collegate ad altre di livello superiore, descrivono caratteri di personaggi, atmosfere; funzionalità dell’essere. Rinviano direttamente ad un significato, relata metaforici.

Non tutte le funzioni hanno la stessa importanza:

cardinali o nuclei:

allo stesso tempo temporale e logica,

consecutive e conseguenti

punti decisivi per lo sviluppo del racconto e sostegno trama, elementi essenziali.

catalisi:

solo temporale, non modifica azioni del nucleo

solo consecutive

si trovano tra nuclei, pause nella tensione del racconto; assetto superficiale del racconto.

“La storia è un insieme finito e strutturato di nuclei, il racconto che la veicola è infinitamente catalizzabile”.

Indizi possono essere solo ad un livello superiore rispetto alle funzioni. Ogni indizio è il primo termine di una relazione in cui il secondo termine è implicito e continuo, coestensivo a un episodio, personaggio o opera.

Indizi in senso proprio: unità con significati impliciti che rinviano a; richiedono decifrazione: carattere, sentimenti, atmosfere, filosofie etc. devono essere riconosciuti da dati testuali frammentati e spesso non espliciti.

Informanti: unità immediatamente significanti (dati puri: nomi, indicazioni temporali e spaziali etc.); trasmettono conoscenze già formate, non implicano sforzi deduttivi.

Il temporale e l’essenziale.

La segmentazione è già atto interpretativo, presuppone comprensione sommaria del testo e selezione dei suoi elementi funzionali.

Una unità significativa del racconto può essere ascritta a due classi funzionali contemporaneamente.

Catalisi implica la presenza del nucleo, mentre il nucleo è svincolato dall’esistenza delle catalisi.

Nuclei sono uniti da relazioni di reciproca implicazione: nuclei successivi si presuppongono l’un l’altro.

Effetto di confusione del racconto: rapporto tra CONSCUZIONE e CONSEQUENZIALITA’, ciò che viene letto poi è letto come causato da (applicazione sistematica errore logico).

L’implicazione reciproca che il racconto istituisce tra i suoi nuclei non è riducibile all’ordine del referente, ma è il risultato di una modalità di canalizzazione della realtà attraverso la narrativizzazione degli eventi e delle azioni.

Azioni e Personaggi.

Processo integrativo per descrivere un personaggio nel racconto:

Funzionalità dell’essere: indizi e informanti.

Funzionalità del fare: nuclei e catalisi.

Il personaggio è un’entità semantica non riducibile alla somma degli indizi, ma un’entità coestensiva all’intera struttura testuale, dinamica e sempre in parte implicita: personaggio è un paradigma da ricostruire.

Non esistono azioni senza agenti.

Non esistono funzioni senza personaggi.

Catalogazione dei Personaggi.

(Greimas)

Categorizzazione personaggi in base a quello che fanno

Assi logici:

asse del sapere: comunicazione (destinatore e destinatario)

asse del volere: sentimento (Soggetto e Oggetto)

asse del potere: intreccio relazioni di collaborazione e opposizione (aiutante e oppositore).

Partecipazione dei personaggi ai diversi assi logici è per coppie (attanti: ruoli astratti).

Oggetto del desiderio può essere rivestito di valore oggettivo (avere) o soggettivo (essere).

La Narrazione.

Discorso narrativo ha solo due sistemi di segni: personale (io,tu) e personale (egli), in singolare o plurale.

L’istanza del personaggio interagisce sempre con l’istanza narrante che ne veicola la rappresentazione.

Tra il narratore e il suo linguaggio esiste un rapporto segnaletico, che a volte assume grammatica precisa e a volte deducibile solo

Lettura e codici.

Bartehs rivisita le sue teorie, oltrepassando la teoria dei livelli e la matrice strutturalista che l’ha generata: “tutto significa incessantemente e più volte, ma senza rimando a un grande insieme finale, a una struttura ultima”, bisogna rinunciare alla strutturazione del testo in segmentazione logico da micro a macro.

Il testo è un effetto di lettura e prende forma nella coscienza del lettore dopo essere passata per il riconoscimento dei codici che il lettore riesce ad individuare e indagare.

Codice proairetico, strutturazione temporale e logica del testo per funzionare, completamento di ogni evento derivi dal suo indizio.

Codice ermeneutico, funzione di formare un enigma e apportare la decifrazione, articolazione.

Codice semico, insieme unità di significato.

Codice culturale, consente agli elementi del testo di appoggiarsi a riferimenti esterni, autorità scientifiche e morali.

Codice simbolico, trascende tutti gli altri codici, plurivalenza e reversibilità.

Funzioni del Narratore.

Narrativa, primaria e  imprescindibile.

Regia: strutturazione messaggio secondo norme del codice.

Comunicazione: situazione comunicativa del racconto.

Testimoniale o di Attestazione: auto-rappresentazione nel discorso.

Ideologica.

Le funzioni esistono solo in comunicazione con le altre, tranne la narrativa.

La Significazione nel Cinema.

Film: segni elaborati e ordinati dall’aurore per il pubblico.

Emittente:

autore del film in funzione dell’argomento e dello stile personale con cui caratterizza il racconto;

messaggio formato da una parte di segni retorici (retorica del segno filmico) e da segni sganciati, nei quali l’analogia tra significato e significante è sconnessa e inaspettata (originalità del regista):

il valore estetico del film è in funzione della distanza che l’autore mette tra la forma del segno e il suo contenuto.

Il pubblico:

la cultura del pubblico permette la raffinatezza del messaggio, ma il segno segue anche l’evoluzione dei diversi pubblici.

Il significante:

supporti fisici e gesti; segni riportati nel film con diverse densità, inizio film ha maggiore densità per la funzione esplicativa svolta.

Il significante per lo spettatore:

Eterogeneo: sollecita più segni

Polivalente:

polisemia, un significante esprime più significati (teatro orientale)

sinonimia, un significato può esprimersi attraverso molti significanti.

Combinatorio:

arte in combinare i significanti senza perdere di vista il significato.

Che cosa nel film è significato?

È significato tutto ciò che si trova al di fuori del film e che ha bisogno di attualizzarsi in esso; il non-visto sullo schermo, perché quello che lo spettatore vede non ha bisogno di essere spiegato.

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