A movie within a movie, within a movie, within a movie..: Scream 4, dai primi minuti.

Che Scream 4 fosse un incontro tra la trilogia originale e il figliastro Scary Movie era chiaro sin dall’annuncio primordiale che ha riportato a galla il più famoso horror degli anni Novanta. Che poi avesse anche un gran bel potenziale è un fatto nuovo, una possibilità sottovalutata.

Per prevenire ogni possibilità di influenza e spoiler alert, tutto quello che si legge qui è prodotto in diretta.

Tra Ghostface, “What’s your favourite scary movie”, la garage door del primo capitolo, le scale infinite del secondo, i riferimenti alle dumb blondes che qui hanno un quiziente intellettivo di 135, i primi dieci o venti minuti promottono un bilanciamento tra commedia e spavento che promette di intrattenere i cinefili di base e di far riflettere gli “studiosi” del genere.

Metafilm, così è già stato descritto da molti critici e recensori del web e così è. Lì dove l’apice si raggiunge alla prima scena, concetrica e agghiacciante per efficenza nel presentare in pochi minuti tutte le caratteristiche del film.

Probabilmente l’effetto non reggerà l’intera lunghezza del film, ma un inizio così semioticamente affascinante vale un giudizio di parte a priori.

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